Il vice allenatore della Virtus Fossano, Federico Bosio, commenta la sconfitta nel finale punto a punto della sua squadra con l’Olimpo Basket Alba. Il piano partita con ritmo alto in attacco e difesa con il focus sull’intasare l’area ha funzionato al meglio fino al terzo quarto, poi è cambiato qualcosa: “Sì il piano partita era quello. Poi è successo che alla lunga ha prevalso la panchina lunga di Alba. Noi abbiamo giocato in sette ieri e ci stiamo allenando poco e male a causa degli infortuni. Indubbiamente è mancata la lucidità per arrivare fino in fondo. Tuttavia l’intensità alta stava dando i suoi frutti e stavano funzionando anche i raddoppi in posto basso dal lato debole. Poi non siamo più stati bravi nel finale a svolgere il piano partita ed è saltato un po’ tutti”.
A parte questo problema di “fiato corto”, c’è stato qualche aspetto che avete sofferto di più di Alba nel finale in cui gli ospiti hanno rimontato? “Tendenzialmente abbiamo patito molto la gestione degli arbitri nel finale, più che qualche aspetto del gioco di Alba. Secondo me ci sono stati dei fischi poco ortodossi, ma sicuramente non è quello il motivo per cui abbiamo perso, Alba è nettamente più forte. Tuttavia Comino è stato espulso sul +10 a sette minuti dalla fine per la prima volta nelle sua carriera e sono vent’anni che calca i parquet della Serie C. Determinate scelte sono arrivate da un lato del campo e non dall’altro. Poi sbagliamo tutti, noi allenatori, i giocatori e anche gli arbitri, soprattutto in una partita punto a punto la pressione è elevata. Nel finale, poi, abbiamo regalato dieci tiri liberi tra antisportivi, tecnici ed espulsioni ed hanno fatto la differenza. Poi si vedeva che non ci arrivasse più ossigeno al cervello e che fosse calata l’efficacia del nostro gioco”.
Fossano comunque nonostante tutti questi problemi ha sfiorato la vittoria e può forse sognare ancora un posto nei playoffs, anche se si trova in zona retrocessione: “Noi siamo una squadra oggettivamente costruita non per stare dove siamo oggi. Il fatto di essere in questa situazione è un tipo di pressione più negativa che positiva perché i nostri giocatori sono abituati a giocare un pelo più in alto e il fatto di dover giocare per la salvezza non è un bene. Infatti sono abituati più a giocare di fioretto che di sciabola pura e in certe partite fanno più fatica del dovuto. Ad ogni modo se affrontiamo le prossime cinque partite con l’intensità delle ultime prestazioni secondo me poche squadre possono reggere questi ritmi. Lo abbiamo dimostrato con Alba che è la prima della classe con distacco. Non so se posso dire che sogniamo i playoffs vista la nostra situazione di classifica, ma bisogna sempre avere dei sogni e il sogno di arrivarci c’è. Sappiamo che se giochiamo come ieri sera possiamo giocarcela sempre, poi ci sono anche le altre squadre e dovremo essere pronti a restare aggrappati alle prossime partite con i denti e con le mani”.
Ufficio Stampa Olimpo Basket Alba
Pietro Battaglia